I pendolari e gli abitanti dei paesi interessati dall’attraversamento della Palermo – Agrigento, da oramai tanti anni sopportano situazioni molto delicate e disagi di ogni tipo; tra il 2015 ed il 2016, si contavano soltanto tra Vicari e Bolognetta, qualcosa come undici semafori: oggi sono ‘soltanto’, si fa per dire, sette ma in compenso sono aumentate le deviazioni e la percorribilità lungo l’intera tratta oggetto di lavori appare abbastanza difficoltosa.
I lavori sulla SS 121 avrebbero dovuto concludersi già nel dicembre 2016: questo tratto di statale, che prima della A19 rappresentava il principale asse tra Palermo e Catania, dal bivio Manganaro in poi (interno al comune di Lercara Friddi) costituisce il segmento palermitano dell’itinerario tra il capoluogo di regione ed Agrigento. Il primo progetto di ammodernamento non solo di questa parte della SS 121 ma, in generale, dell’intero asse Palermo – Agrigento risale all’epoca della ‘Legge Obiettivo’ del 2001; da lì in poi, tra varianti e suddivisione in lotti dell’opera, si è arrivati alla progettazione non di un raddoppio bensì di un’arteria ad unica carreggiata ma senza intersezioni a raso e con la possibilità di rendere più veloce la circolazione viaria.
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Pur tuttavia l’intervento è stato reso esecutivo soltanto lungo il tratto della SS 121 che dal bivio Manganaro conduce a Bolognetta: gli altri due, ossia il piccolo segmento che da Bolognetta conduce al bivio di Villabate della A 19 e, da lì, a Palermo, così come quello che corre lungo la provincia di Agrigento, hanno seguito altri iter ed al momento non è nemmeno certo il loro finanziamento. Lì dove i lavori sono partiti, come detto, i disagi sono evidenti e non accennano a finire: dal viadotto Scorciavacche, chiuso dopo i problemi riscontrati sul rilevato nel dicembre 2014, fino agli altri tratti del lotto che costringe a diverse deviazioni ed a giri molto più lunghi degli automobilisti.
L’ANAS dal canto suo afferma, come dichiarato da PalermoToday, di avere aperto un’indagine per scovare i motivi dei ritardi e di una sottoproduzione che preoccupa addetti ai lavori e pendolari.